Libri d'Avventura |
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Affidare a me (Charlie) la sezione che parla dei libri d'avventura è come dare una tavoletta di cioccolato a Willy Wonka e dirgli di parlarne: potrei riempire intere paginate e passare ore a disquisire dei miei romanzi preferiti di questo genere, ma purtroppo sarebbe alquanto noioso sentire parlare una vecchia bacucca come me, anzichè leggerseli personalmente, quindi evito. Amo la letteratura del genere avventuroso, sono cresciuta a pane e Salgari, sui flutti del Golfo del Messico e nelle jungle dell'India e della Malesia... Sull'Isola Lincoln e nel profondo del mare, sul Nautilus... Sono talmente tanti i mondi da esplorare, le vicende da rivivere, che è impossibile concludere un discorso in poche righe. Se, come la mia collega Sakura ha detto, la letteratura d'infanzia è un po' come le fondamenta di una casa, quella avventurosa ne forma l'impianto, le quattro mura, diciamo: alimenta la fantasia e la sete di scoperta, permette di viaggiare senza doversi muovere da casa, seguendo le lettere sulla carta. Probabilmente, obietterete che ogni buon libro permette di viaggiare in questo modo, ma io credo che un buon Salgari e un buon Verne, così come London, Kipling e tutti gli altri abbiano quella marcia in più, che permette veramente di sentirsi un po' esploratori, un po' figli del mare e delle jungle più fitte. Tutto qui. Fu Salgari a insegnarmi cos'è l'amicizia, quella vera, che può legare due persone diversissime come Sandokan e il suo "fratellino bianco" Yanez, fu Verne a insegnarmi le bellezze della scienza e le sue applicazioni nel campo dell'ignoto e così molti altri loro colleghi mi insegnarono tante altre cose, e il mio sogno è che molti altri ancora imparino da loro e dai loro scritti. |
Il Ciclo dei Corsari L'opera di Verne Le Docteur Mystere
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