I FRATELLI NERI

DI CHARLIE

"Bianca guarda con simpatia l'oste che, spostando lo sguardo lungo le pendici dei monti, mormora: - Una strada migliore sarebbe già qualcosa, ma non si può mai sapere cosa porteranno nelle valli queste novità. - "

Credo che quasi tutti, tra noi, abbiano visto almeno una volta quell'anime che passava in televisione ormai una ventina di anni fa, conosciuto in patria come "Romeo No Aoi Sora" (Il Cielo Azzurro di Romeo, che da noi era stato chiamato "Spicchi Di Cielo Tra Baffi di Fumo"), che parlava delle vicende di quel ragazzino, Romeo appunto, che faceva lo spazzacamino a Milano ed era diventato amico di un altro piccolo spazzacamino come lui, di nome Alfredo.

Ma sono in pochi a sapere che la storia originale, oltre a essere vera, è stata scritta da una coppia in esilio durante il Nazismo.

Lisa Tetzner e il marito Kurt, entrambi tedeschi ma trasferitisi in Svizzera per sfuggire al Nazismo, scrissero questo romanzo per bambini nel tentativo di mostrare le pessime condizioni di vita dei ragazzini del Canton Ticino attorno alla metà dell'Ottocento: è un romanzo di denuncia, che mostra quanto la povertà di quelle zone abbia rovinato la vita delle persone, e soprattutto dei bambini di quelle zone, che venivano venduti dalle famiglie per essere condotti a Milano a lavorare come spazzacamini.

Da tutte le storie raccolte, è nato questo volume, che racconta le vicende di questi piccoli che, pur di difendersi dai soprusi dei grandi, in una città a loro sconosciuta e da soli, si fanno coraggio unendosi tra loro in un gruppo chiamato "I Fratelli Neri", una sorta di corporazione, anche se è stupido definirla così, visto che i suoi componenti sono bambini, sporchi, denutriti e spaventati; l'amicizia di Alfredo e Giorgio, il nome del protagonista del romanzo, che differisce in questo caso da quello del protagonista dell'anime, è il punto focale della vicenda.

I due si conobbero sul barcone che li avrebbe portati a Milano assieme ai loro compagni di sventura, morti quasi tutti durante un naufragio: loro, gli unici sopravvissuti, vengono portati a Milano e venduti. Ritrovatisi dopo molte peripezie, è Alfredo che introduce Giorgio ai Fratelli.

In parallelo con le loro vicende, c'è anche la piccola Angeletta, la figlia del padrone di Giorgio, molto malata ma affezionatissima al suo nuovo inquilino, tanto da spingerla a difenderlo, a portargli da mangiare e spingerlo a raccontarle tutto ciò che ha passato, per curiosità e per desiderio di capire ciò che sta accadendo attorno a lei.

Poi la situazione precipita, accadono svariate cose, e chi ha dimestichezza con l'anime, più o meno, ha una vaga idea di come finisca la storia: un finale triste, purtroppo, ma che lascia la speranza di poter cambiare il futuro di tanti altri bambini, con il desiderio che avvenimenti come quelli che hanno visto protagonisti Giorgio e i suoi amici non accadano più.

Forse mi ripeterò, ma Sakura ha ragione: Pollyanna, i Ragazzi della Via Paal, questo libro, e tutti gli altri appartenenti alla letteratura per l'infanzia sono assolutamente la "base" del sapere, e ci aggiungerei anche quella della convivenza civile e della conoscenza: si deve iniziare fin da piccoli a leggere e a capire ciò che è successo, e da lì lavorare per evitare che succedano cose peggiori: è necessario dare ai bambini le giuste fondamenta con le giuste letture, e non temere che un libro sia pesante o triste, perchè certe storie attecchiscono facilmente, e ancora più facilmente possono istruire.